NOI E I NUMERI…O MEGLIO, LA MIA GIORNATA E I NUMERI

Mi sono resa conto che durante la mia giornata ho a che fare tantissime volte con i numeri…e non me ne accorgo quasi mai!!
Cominciamo dalla mattina:

mi alzo alle 8.00 e per saper puntare la sveglia la sera precedente e guardare l’orologio alla mattina quando mi sveglio devo saper leggere il numero “8”;
“2” sono i cucchiaini di zucchero nel latte;
esco di casa e attendo il tram numero “16” per poi scendere dopo qualche fermata ed aspettare l’autobus numero “94”;
arrivo in università e per saper trovare l’aula dove si svolge la lezione devo sapermi destreggiare con i numeri delle aule;
durante la pausa pranzo devo saper contare i soldi per poter acquistare un panino per potermi nutrire;
nel pomeriggio mi reco in biblioteca per studiare facendo “2” rampe di scale;
prendo in prestito un libro consegnando il mio badge universitario che riporta la mia matricola, 3506408;
“10” i minuti che dedico alla pausa studio durante il periodo degli esami per un caffè con le amiche;
tornata a casa “2” sono gli squilli a casa per farmi richiamare e “10” sono i minuti passati al telefono con loro;
“5” sono le persone a cena questa sera e per cui devo apparecchiare;
“2” le bottiglie d’acqua;
“1” è la pastiglia per la mia gastrite;
“20” circa le pagine studiate dopo cena;
23.30 è l’orario per andare a dormire!

Ovviamente questi sono solo alcuni dei numeri che incontro durante la mia giornata , se gli avessi appuntati tutti non sarei riuscita a fare altro durante la giornata!
Questi però mi sembrano già molto indicativi per capire quanto i numeri influiscano sulla nostra vota quotidiana: senza di essi faremmo ben poco!
Peccato che siamo così abituati ad usarli che non ci facciamo neanche più caso…!!


Questo è un altro esempio di quanto i numeri siano utilizzati quotidianamente: un articolo di giornale.




Farmaci sbagliati a un bambino su tre
Errori nei dosaggi e nelle prescrizioni


A uno su tre vengono date in modo sbagliato, spesso per disattenzione dei genitori oppure per disinformazione dei medici. A volte perché non c' è altra scelta. Così anche nei giorni scorsi all' Agenzia italiana del farmaco (Aifa) i ventidue esperti delle medicine per bambini hanno dovuto impugnare carta e penna per sconsigliare ai pediatri di prescrivere, per dire, gli spray nasali contro il raffreddore ai minori di 12 anni. Lo hanno fatto con una dear doctor letter, la comunicazione ufficiale con la quale l' Aifa dà indicazioni sull' uso dei medicinali. Identico avviso arriverà a febbraio sugli antivomito: «Sul domperidone e il metoclopramide ci sono pochi studi sugli effetti in età pediatrica». È allarme sulle pillole e sugli sciroppi fatti prendere ai bambini in maniera scorretta. Il più delle volte tra le mura domestiche. Le due note informative dell' Aifa sono la punta dell' iceberg di un fenomeno che solo a Milano fa finire al Pronto Soccorso otto bambini al giorno: «In troppi vengono curati con medicine sbagliate per dosaggio, indicazioni terapeutiche, età cui devono essere somministrate - denuncia Maurizio Bonati, coordinatore del Gruppo di lavoro multidisciplinare sui farmaci pediatrici, composto da rappresentanti dell' Aifa, clinici, specialisti e ricercatori -. Il 2% viene poi ricoverato in ospedale proprio per reazioni negative ai farmaci». Medicine a rischio Sotto accusa soprattutto le cure fai da te e le prescrizioni non mirate ai bambini. I medicinali coinvolti sono quelli di uso frequente: dagli antibiotici, agli antipiretici fino agli antivomito e agli antiallergici. «È uno sbaglio pensare che il problema coinvolga le medicine utilizzate raramente - insiste Bonati, a capo anche del Dipartimento materno-infantile dell' Istituto Mario Negri -. Gli effetti collaterali colpiscono soprattutto i più piccoli». Tra gli errori più diffusi, farmaci contro la febbre come il paracetamolo dati con dosi superiori al dovuto, antiasmatici usati per curare la tosse, pastiglie a base di cortisone somministrate per curare le infezioni alle vie respiratorie, antiulcera sconsigliati sotto i 2 anni ma prescritti lo stesso. «Non bisogna provocare allarmismi inutili, ma per limitare l' uso sbagliato dei farmaci, la cosiddetta malpractice, vanno chiamati in causa sia i medici sia i genitori - spiega Marcello Giovannini, docente di Pediatria all' Università Statale di Milano e direttore del Dipartimento materno-infantile dell' ospedale San Paolo -. I primi devono aggiornarsi continuamente per conoscere nei dettagli gli effetti negativi segnalati per i vari medicinali. I secondi non devono fare prendere nulla ai bambini senza prima consultare il medico di famiglia». Danni da farmaco Il farmacologo Michele Carruba ha avvertito più volte: «I danni da farmaci non vanno sottovalutati». In un caso su due la somministrazione errata di pillole e sciroppi comporta sfoghi sulla pelle (eritemi, dermatiti, orticaria) oppure problemi gastrointestinali (vomito, in primis). «Purtroppo, però, le reazioni negative possono essere anche più gravi - sottolinea Bonati -. Gli studi condotti dall' Aifa mostrano che i bambini possono avere effetti collaterali di tipo neurologico, psichiatrico e respiratorio. Tutte conseguenze che spesso comportano il ricovero in ospedale o, per lo meno, una richiesta d' aiuto al Pronto Soccorso. Non solo: un' indagine realizzata su un campione di 1.059 bambini mostra che il 39% ha avuto problemi seri. In particolare quelli sotto i due anni». L' Aifa adesso punta soprattutto sulla prevenzione. Il pool guidato da Bonati è nato nel 2006 proprio con lo scopo di monitorare l' uso dei farmaci in età pediatrica. «L' obiettivo è realizzare a breve un prontuario pediatrico per limitare l' utilizzo indiscriminato delle medicine nei bambini - anticipa Bonati -. Nel frattempo controlliamo i problemi legati alla loro somministrazione e insistiamo sull' informazione costante ai medici». Allarme internazionale Non solo a casa. I farmaci vengono utilizzati al di fuori delle indicazioni riportate sulla scheda tecnica o sul foglietto illustrativo anche in ospedale. Tecnicamente si parla di uso off label (fuori etichetta). «Ma qui non c' è altra scelta - dice Giovannini -. È una questione di sperimentazione, quasi inesistente in età pediatrica. Per le industrie farmaceutiche i bambini sono antieconomici. Sullo sfondo, poi, c' è un problema difficile da risolvere: i bambini non possono fare i volontari sani nelle sperimentazioni come gli adulti». E ora gli esperti chiedono ai colleghi medici e ai cittadini di segnalare i problemi legati all' uso di una medicina. «Per riuscire a prevenirli in modo sempre più efficace». Del resto, il fenomeno dei danni da farmaco supera i confini dell' Italia. Giovedì scorso, la Food and Drug Administration, l' agenzia Usa per il controllo sul mercato dei medicinali, ha diffuso un avviso «per il rischio di pericolosi effetti collaterali» per le pastiglie antiraffreddore, le gocce per il naso e gli sciroppi antitosse somministrati prima dei 12 anni.
sravizza@corriere.it


Questo articolo è stato pubblicato dal Corriere della Sera il 21 gennaio 2008; come vedete non ho scelto un articolo di tipo economico e che tratta come argomento i numeri; è un semplice articolo come tutti gli altri che trattando di bambini mi era sembrato interessante; i numeri sono utilizzati comunque tantissimo!!! Sia per le date, che per l’età dei bambini, per i numeri campione e per le percentuali.
E’ proprio vero che la matematica è proprio necessaria intorno a noi per comunicare e addirittura ,come in questo caso, per capire quanto è importante una notizia che ci viene data!!